IL PERTURBANTE
La ripetizione di una stessa cosa non apparirà forse a nessuno come possibile origine di perturbamento, ma, in base alle mie osservazioni, sono certo che questo fenomeno, in determinate condizioni e con il concorso di talune circostanze, suscita un senso di perturbamento, che, per di più, richiama alla mente quel senso di impotenza che si prova in taluni sogni.
Sigmund Freud
L’artista ci introduce dentro realtà evanescenti, quasi angosciantiche ci confrontano con il demone, dentro le visioni dell’eros. In questo senso le opere esposte entrano nella psiche come un guizzo immediato, per celebrare il sosia, considerando che il Super Io è sempre celebrativo nei confronti della vittima, con una serie di sequenze che diventano dominio, tra la negazione della libertà, verso l’iniziativa dell’io. Le relazioni tra il sosia e la vittima, sostiene l’artista, si intrecciano in una condizione permanente che oscilla tra momenti di gratificazione e istanti di grande alienazione, quando l’io non può fuggire da uno stato che considera adatto a sé stesso, che nel tempo diventerà dominio e lacerazione. […]
Ives Celli
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